Assemblea a Borgo, 26.10.2024
26/10/2024
Record: Fieldnotes
Edoardo Ciuffreda
Sabato 26 ottobre si è riunita una piccola assemblea, organizzata nei giorni precedenti per passaparola e aperta a chiunque, nella sede di un collettivo presente nell’insediamento di Borgo Mezzanone. Il motivo dell’assemblea, oltre al desiderio di parlare insieme di idee per progetti futuri, è stata la necessità di vedersi per discutere collettivamente riguardo a piani istituzionali che dovrebbero coinvolgere insediamenti del foggiano che come quello di Borgo sono denominati “informali”, “abusivi”, “illegali”.
Sono presenti, oltre a me e a un caro amico di Foggia, altri amici e abitanti di Borgo: A., L., A., A., T., K., D. (presenti anche, ma solo a tratti per altri impegni, anche L., O., M. e P.).
Introduco (ri)presentando i piani dell’investimento 2.2 della M5C2 (missione 5, componente 2) del PNRR, riguardanti tra le altre cose il cosiddetto “superamento degli insediamenti abusivi” della Capitanata, ossia un’idea progettuale che “si pone l'obiettivo di creare o ristrutturare alloggi per i lavoratori del settore agricolo per dare loro alloggi dignitosi”1.
Inizia la discussione, di cui appunto le questioni principali ordinate seguendo la successione degli interventi durante l’assemblea.
D.: Oltre alle cisterne che vengono riempite periodicamente, servono rubinetti per fornitura costante di acqua potabile (una volta ce n’erano più di cinque, ma poi sono stati rimossi).
Bisogna sapere che qui la maggior parte delle persone non ha i documenti a causa delle legislazioni sulle migrazioni, che bloccano i documenti e ne impediscono la regolarità. La regolarizzazione dei documenti non dipende dalle persone, ma dalle leggi statali che impediscono di regolarizzarsi, o che rendono la regolarizzazione un privilegio per pochi comunque difficilissimo da ottenere.
I problemi più importanti sono l’acqua, i documenti e le abitazioni.
I containers non servono a niente, sono per quattro persone in letti a castello, e senza spazio (i frigoriferi le persone li mettono fuori).
Bisogna dare documenti regolari a tutte le persone.
Qua c’è gente da quindici o vent’anni senza documenti o con i documenti bloccati, e senza quelli non si può avere la residenza e neanche il contratto di lavoro.
Spesso qui le persone hanno ogni anno diversi contratti stagionali, cioè ognuno di pochi mesi, e senza il contratto di lavoro lungo è difficile ottenere la residenza.
L.: Le persone poi devono per forza trovare soluzioni nell’illegalità, ma non per loro volontà. Le persone perdono la testa e le forze per questo sistema dei documenti, è troppo difficile.
Un recente disegno di legge (all’articolo 32 del ddl 1660 - l’ultimo cosiddetto “decreto sicurezza”) impedisce di avere una sim telefonica a chi non ha il permesso di soggiorno, è assurdo.
K.: Senza documenti non puoi avere contratto e quindi non puoi negoziare con il datore di lavoro migliori condizioni contrattuali, perché sennò ti caccia via e chiama un altro a lavorare al tuo posto
D.: [Si dovrebbe dire a chi fa questi piani di “superamento dei nostri insediamenti”] prima di andare a fare i lavori a casa di qualcuno, devi chiedergli cose gli serve, non puoi andare e fare come ti pare. Per esempio, per risolvere il problema dell’immondizia hanno messo dei bidoni [solo 4 container scarrabili spesso molto distanti dalle abitazioni], ma non hanno pulito prima le montagne di rifiuti che ci sono [lasciando le persone esposte a pericoli di natura sanitaria dovuti all’azione del vento su di essi, oltre che ai numerosi incendi che coinvolgono queste aree].
Tanta gente ha costruito case in cui sta molto meglio che nei containers con i letti a castello con quattro persone, e poi diversi containers sono rotti e quando c’è pioggia piove dentro.
D: Noi abbiamo usato il nostro tempo e i nostri soldi guadagnati con il nostro lavoro per comprare mattoni, tufi, ecc… per stare meglio che in dei containers.
T.: Borgo Mezzanone è cuore dell’Italia. Tutta la verdura che l’Italia ha sul tavolo, e che mangia, esce dalla nostra schiena. C’è chi si sveglia alle tre di mattina per andare a lavorare nei campi anche lontani, come quelli a Bari e Barletta.
D.: Dare documenti serve perché solo con quelli si possono fare i contratti, che significano più tasse per lo Stato; i documenti regolari permettono alle persone di avere contratti regolari e quindi di pagare le tasse allo Stato: il governo sta perdendo soldi a non dare documenti alle persone. In Albania il governo sta buttando soldi, diciottomila (altre stime parlano di ottantamila) euro per ogni persona portata lì
T.: Poi, senza documenti non si può andare in ospedale perché spesso lì ti chiedono i documenti, e quindi non c’è il diritto alle cure.
D.: Con i soldi del PNRR bisogna aiutare a migliorare l’insediamento che già esiste, non crearne altri con i containers, ma prima di tutto è necessario dare documenti regolari a tutte le persone che ci sono2.
L.: Poi, anche quando abbiamo i documenti è difficile trovare case a Foggia, anche se ce ne sono tante di case vuote e chiuse, perché i proprietari non vogliono persone nere. Così è a Foggia e anche a Bari. Perciò adesso è qua a Borgo che stiamo meglio.
Quello che ci serve è la residenza regolare nelle case che già abbiamo costruito qui a Borgo, noi siamo residenti qui a Borgo.
Un paio di settimane dopo questa assemblea, durante una passeggiata pomeridiana con una cara amica per le vie di Borgo, vediamo un signore scendere da un’auto, appena tornato con alcuni colleghi dal lavoro, che scherzosamente a voce alta dice: “Borgo capitale d’Italia!”.
Penso alla forte simbolicità di sentire qui di essere nel centro abitato più importante del paese, rispetto a discorsi istituzionali che vi vedono null’altro che un luogo da eliminare, ma leggo anche nella parola “capitale” il riferimento alla risorsa economica che questo nucleo di città rappresenta per l’economia italiana, in quanto residenza di migliaia di persone che di essa fanno parte, lavorando per quella repubblica che proprio nel lavoro sancisce il proprio fondamento.
Di certo non si può attraversare Borgo con la presunzione di arrogarsi il potere di legittimare e non legittimare ciò che vi esiste, innanzitutto perché tale potere appartiene soltanto a chi - in condizioni di privazione di diritti costituzionali e di cittadinanza - qui ci vive, costruisce e abita.
Ciò che si può fare è riconoscere che esistono davvero dei sensi in cui l’insediamento di Borgo Mezzanone è “capitale d’Italia”, e riflettere di conseguenza sulla presunta legittimità, che si arrogano istituzioni statali, di nominare questo luogo mediante l’attributo di “informale”.
Footnotes
1. Il senso di tale concetto di “dignità” degli alloggi istituzionalmente previsti, come si vedrà, è tutt’altro che generalmente condiviso
(vedi: https://www.lavoro.gov.it/strumenti-e-servizi/attuazione-interventi-pnrr/pagine/m5c2-inv-2-2.)
2. Si tratta della cosiddetta “sanatoria umanitaria”, cioè la regolarizzazione dei documenti di tutte le persone che abitano gli insediamenti individuati dai suddetti piani del PNRR. Senza tale sanatoria, ogni progetto di “superamento” degli insediamenti non potrà che basarsi sull’esclusione di persone e quindi su gravi forme di discriminazione e gerarchizzazione sociale. Una proposta recente per l’insediamento di Borgo Mezzanone sembra avvicinarsi a quell’idea, in un contesto istituzionale tutt’altro che coeso, vista la critica che diverse amministrazioni comunali della Capitantata hanno recentamente rivolto al commissario Maurizio Falco per la “rivisitazione attuativa” di tali piani (vedi: https://www.foggiatoday.it/politica/superamento-ghetti-pnrr-provincia-foggia-soluzione-moduli-abitativi-lettera-sindaci-commissario.html).
Author: Edoardo Ciuffreda (foto : Maria Palmieri)
Keywords: Assemblea; Informale; PNRR
Place: Insediamento di Borgo Mezzanone
Period: October 2024
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